Il volontariato è attivo nel promuovere una nuova cultura di protezione civile intesa come formazione all’autoprotezione e rivolta alle popolazioni delle zone a rischio e agli studenti della scuola dell’obbligo; si occupa concretamente di prevenzione, volta a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti ad eventi calamitosi, di soccorso nelle situazioni di criticità e di aiuto per il superamento dell’emergenza sotto il profilo sanitario, assistenziale e tecnico attraverso l’impiego di personale specializzato (radioamatori, sommozzatori, squadre antincendio boschivi, unità cinofile di soccorso, speleologi, paracadutisti ecc.).

Con la promulgazione del D.Lgs112/98, ogni Regione ha ricevuto compiti di pianificazione, coordinamento e formazione dei volontari (per tramite dei Centri di Servizio). In seguito la L.R.44/2000 e la successiva L.R. 7/2003, hanno individuato le Province e i Comuni come protagonisti di una serie di responsabilità in questo campo.

Nello specifico, le Province, con la creazione dei “coordinamenti provinciali del volontariato”, hanno il compito di aggregare le varie realtà locali esistenti (gruppi comunali e associazioni) e di attuare esercitazioni e corsi di formazione che rispondano a precise esigenze sul territorio, mentre i Comuni si occupano di creare piani di Protezione Civile per operare sia nel campo della prevenzione sia in quello del soccorso, anche tramite l’utilizzo dei Gruppi comunali.

Ai fini pratici, la Protezione Civile è composta da Gruppi Comunali/Intercomunali, che vengono istituiti con deliberazione del Consiglio Comunale, e da Associazioni organizzate; il ruolo sociale viene riconosciuto attraverso l’istituzione :

Negli ultimi anni, la Regione Piemonte ha assistito ad una continua e costante crescita del Volontariato organizzato, che, da semplice risposta emotiva, si è trasformata in protagonista nelle attività di Protezione Civile, Regione sostiene anche tramite l’erogazione di contributi atti a sostenere le associazioni nell’acquisizione di attrezzature e per la dotazione di mezzi, necessari a svolgere un servizio sempre più efficace e integrato con le istituzioni.

Il Settore Protezione civile della Regione eroga inoltre i rimborsi dovuti ai datori di lavoro dei volontari impiegati in esercitazioni o emergenze.

Organizzazioni di volontariato

Cosa sono

È considerata organizzazione di volontariato di protezione civile ogni organismo liberamente costituito, senza fini di lucro, ivi inclusi i gruppi comunali di protezione civile, che svolge o promuove, avvalendosi prevalentemente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti, attività di previsione, prevenzione e soccorso in vista o in occasione di eventi calamitosi, nonché attività di formazione e addestramento, nella stessa materia (art. 1, d.p.r. 194/2001).

Le associazioni di volontariato di protezione civile dovranno essere iscritte alla Sezione Provinciale del Registro Regionale di protezione civile ed all’Elenco nazionale di protezione civile per essere riconosciute sul territorio e godere dei benefici economici. d.p.r. 194/2001). I gruppi comunali ed intercomunali dovranno essere iscritti solo all’Elenco del Dipartimento per essere riconosciuti sul territorio e godere dei benefici economici. d.p.r. 194/2001).

Principali settori di attività

Le organizzazioni di volontariato di protezione civile nella Città Metropolitana di Torino, svolgono le proprie attività nei seguenti ambiti :

prevenzione e formazione della coscienza di protezione civile

  • attività di informazione e sensibilizzazione presso la popolazione
  • attività di informazione e sensibilizzazione presso le scuole
  • consulenza
  • corsi di formazione rivolti ai soci
  • corsi di formazione rivolti a esterni
  • produzione filmati
  • produzione pubblicazioni

tecnico-logistica preventiva

  • avvistamento/ricognizione/monitoraggio aereo
  • avvistamento/ricognizione/monitoraggio a terra
  • tutela ambientale ai fini di protezione civile
  • tutela beni culturali ai fini di protezione civile

tecnico-logistica operativa

  • allestimento e gestione campi di soccorso
  • alpinistiche-speleologiche
  • antincendio boschivo
  • antincendio urbano
  • cinofile
  • impegno civile a supporto della gestione delle manifestazioni di massa
  • ricetrasmissioni
  • sommozzatori
  • fuoristradisti
  • rimozione nidi di calabroni, vespe etc…

Rimborsi volontariato

Dal 1° agosto 2013, la gestione dell’Elenco nazionale, previsto ai sensi del DPR 194/2001, è passata in capo alle regioni, secondo quanto stabilito dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, prendendo il nome di “Elenco Territoriale”. Con la D.G.R. n. 35-7149 del 24 febbraio 2014, la Regione Piemonte ha preso atto degli indirizzi operativi emanati con la Direttiva del 9 novembre, suddividendo l’Elenco Territoriale in due sezioni distinte:

  • Sezione A, composta da associazioni e gruppi comunali/intercomunali di volontariato di protezione civile aventi i requisiti di idoneità tecnico-operativa minimi di base previsti dalla Direttiva del 9 novembre 2012.
  • Sezione B, composta da associazioni e gruppi comunali/intercomunali di volontariato di protezione civile aventi i requisiti di cui al precedente punto a), nonchè quelli funzionali all’operatività delle organizzazioni di volontariato in seno alla colonna mobile regionale, previsti dall’art. 3 del regolamento regionale del 23 luglio 2012 n. 5/R.

In sede di prima applicazione, con atto del dirigente del Settore Protezione Civile n. 702 del 26/03/2014, tutte le organizzazioni aventi sede legale/operativa sul territorio piemontese, già inserite nell’elenco nazionale tenuto dal Dipartimento della Protezione Civile, sono state inserite nella “Sezione A” dell’elenco territoriale della Regione Piemonte. Con lo stesso atto, sono stati approvati i modelli di domanda di iscrizione nelle sezioni A e B dell’Elenco territoriale sia per le associazioni di volontariato che per i gruppi comunali/intercomunali di protezione civile. I modelli sono anche utilizzabili per il passaggio dalla sezione A alla sezione B dell’elenco.

Regione Piemonte: elenco territoriale delle associazioni di volontariato di Protezione Civile

Le leggi vigenti impongono (l. 266/91 art. 4) alle organizzazioni di volontariato di provvedere alla copertura assicurativa dei propri aderenti.

Il D.P.R. 194/2001 prevede che i volontari impiegati in attività di Protezione civile specificatamente autorizzate dal Dipartimento nazionale di Protezione civile (siano esse per addestramento o per emergenze) abbiano diritto al mantenimento del posto di lavoro e del trattamento economico previdenziale.Il datore di lavoro è tenuto a consentire l’impiego del dipendente per un periodo non superiore a trenta giorni continuativi e fino a novanta giorni dell’anno e può chiedere il rimborso dell’equivalente degli emolumenti versati al lavoratore rivolgendo richiesta alla Regione Piemonte. Il D.P.R. 194/2001 prevede inoltre che le associazioni di volontariato possano richiedere il rimborso delle spese di viaggio, di eventuali danni ai mezzi e di altre necessità connesse all’evento.

La Circolare DPC/VRE/0054056 del 26/11/2004 definisce i criteri per l’applicazione dei benefici normativi previsti.

Le domande di rimborso devono essere presentate alla Regione Piemonte (sempre quando l’attestato di presenza del volontario è stato rilasciato dalla Regione), ad eccezione dei casi in cui i volontari siano stati attivati direttamente dalle proprie Associazioni Nazionali (ANA, ANC, CISO, CRI, ecc.) o che siano in possesso di attestati rilasciati comunque da autorità diversa da Regione Piemonte (Dipartimento, Sindaco, COC, DICOMAC o altra P.A.).

I rimborsi sono dovuti ai seguenti soggetti :

  • Datori di lavoro dei volontari sulla base di dichiarazione di costo del lavoro per i giorni di assenza (file word)
  • Lavoratori autonomi che prestano il proprio servizio come volontari (file word)
  • Associazioni di volontariato sulla base della documentazione di spesa sostenuta (file word)

Diventare volontario di Protezione Civile

Il volontariato di protezione civile è nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l’Italia negli ultimi 50 anni: l’alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del Friuli e dell’Irpinia, sopra tutti. Una grande mobilitazione spontanea di cittadini rese chiaro che a mancare non era la solidarietà della gente, ma un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. Il volontariato di protezione civile garantisce, da allora, il diritto a essere soccorso con professionalità.

Per entrare a far parte del volontariato di Protezione civile, si possono seguire due strade:

  • entrare a far parte di una delle associazioni di volontariato iscritte all’Elenco regionale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile
  • entrare a far parte del Gruppo comunale di volontari di protezione civile del proprio Comune di residenza

Ai volontari impiegati in attività di emergenza, addestramento, formazione, viene garantito, per il periodo d’impiego preventivamente autorizzato dalle autorità di protezione civile (comune, provincia, regione, dipartimento nazionale), il mantenimento del posto di lavoro e del relativo trattamento economico e previdenziale (DPR 194/2001, artt. 9 e 10).

La legge n. 266/91 art. 4, prevede inoltre che le organizzazioni di volontariato debbano provvedere alla copertura assicurativa dei propri aderenti, relativamente alla responsabilità civile verso terzi, agli infortuni ed alle malattie connessi allo svolgimento delle attività di protezione civile.